L’Azienda nasce da una storica tradizione contadina. Già nel 1883 il bisnonno aveva vigne e produceva vino: alcune damigiane per le necessità della casa. Nelle annate buone, quando la fortuna sorrideva, ne vendeva un paio: era l’economia dei piccoli proprietari di quei tempi. Produceva anche un po’ di grano, un po’ di frutta, un po’ di uva per il proprio bisogno e vendeva il sovrappiù.
Poi i tempi sono cambiati. Ci si è accorti che era un peccato sprecare la nostra bella terra da vino in altre colture. Così mio padre, Silvio, tenne a battesimo l’attuale azienda vinicola ed io ho continuato quella strada, mantenendone le caratteristiche di attività familiare.
Le mie vigne, nemmeno tre ettari in tutto, sono attorno a casa, dove ho ripristinato e un po’ ingrandito la vecchia cantina scavata nel tufo.
Hanno un nome, le mie vigne. Bricco Chiesa, impiantate nel 1957 e nel 1960 proprio di fianco alla borgata dove abito. Sono ben esposte a Sud e coltivate a Nebbiolo, nelle varietà Michet e Lampia. Le altre, Capalot e Rive, sulla costa che sale a La Morra, risalgono al 1950. Là c’è anche anche la vigna delle Patarine. Infine, impiantata nel 1981, la vigna Mamma Lucia in regione Bettolotti.
Barolo e Nebbiolo sono la produzione più pregiata: il primo viene da Bricco Chiesa, il secondo da Capalot, Patarine e Rive. Produco anche Barbera, Dolcetto e Cabernet Sauvignon dai vigneti di Patarine, Mamma Lucia e Rive.
Faccio vino nel rispetto della tradizione, seguendo il ciclo naturale del caldo e del freddo per la lavorazione, la conservazione, l’invecchiamento. Chi viene a trovarmi può rendersene conto di persona, scendendo nella vecchia cantina aperta nel tufo già nel 1700, entrando nei locali delle vasche di lavorazione e in quelli della conservazione.
Chi mi viene a trovare è sempre benvenuto!
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