La storiaTirano fu, fin dall’antichità, uno dei centri economici e culturali più importanti della Valtellina. Questa antica cittadina conserva ancora tre porte che facevano parte delle vecchie mura fatte edificare nel 1497 da Ludovico il Moro per difenderla dai Grigioni, che si impadronirono di Tirano e dell’intera Valtellina nel 1512. Per i numerosi visitatori che raggiungono ogni anno le note località turistiche della valle come Bormio, Livigno o S. Caterina Valfurva, Tirano è sempre stata considerata una tradizionale sosta durante il viaggio in alta valle. Facilmente raggiungibile da Milano, è collegata a St. Moritz e all’Engadina con il suggestivo trenino rosso della Ferrovia Retica che attraversa il passo del Bernina.
L’AziendaI "Fratelli Salis", così si denominavano sulle etichette e sui documenti di spedizione, sono fra i primi imbottigliatori di vini dell’intero Regno d’Italia. Nelle cantine della famiglia sono state ritrovate bottiglie datate 1881 e 1890, conservate nei vari traslochi e spostamenti. Tra le varie onorificenze la più significativa si riferisce specificatamente al "vino di Tirano da bottiglia del 1869", epoca enologica nella quale solo qualche produttore di Barolo e di Marsala si concedeva la possibilità di mettere il proprio vino in bottiglia. L’attività vinicola dei Salis era rivolta a disporre di vini per proprio consumo e per fornire un prodotto tipico del territorio, caratterizzato dall’elevata qualità, a famiglie svizzere ed europee con le quali intrattenevano rapporti diplomatici. Giá nel 1665 infatti, come attestano documenti dell’epoca, il Conte Giovanni Salis di Zizers, podestá grigione e governatore della Valtellina, riforniva con i suoi pregiati vini la corte di Leopoldo I d’Asburbo, il vescovato di Coira e le nobili famiglie grigionesi e della valle dell’Adda.
Le cantineSul lato sinistro dello Scalone d’onore si accede, attraverso un vecchio portone in legno, alle cantine che si sviluppano sotto l’intero perimetro del corpo centrale del palazzo. Le cinquecentesche cantine di Palazzo Salis sono state restaurate nella loro struttura originale. Come all’epoca, sono oggi funzionanti la tinera (tinaia di fermentazione), le cantine padronali per l’invecchiamento, gli "involt" e la "corte dei carri". Curiosa (visitabile per gruppi di massimo 20 persone) la vecchia ghiacchiaia. Le cantine si collegano ad un’ampia struttura a rustico, adiacente al palazzo, dove ha sede la casa vinicola. La visita guidata delle cantine comprende anche la degustazione finale dei vini "Conti Sertoli Salis" e prodotti tipici valtellinesi, a pagamento e a scelta tra diverse formule. La visita ha una durata variabile tra i 30 e i 45 minuti. L’acquisto di vino è possibile direttamente in cantina o per spedizioni a domicilio.
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